1978
La motocicletta svoltò rapida la curva a gomito: così veloce, nel buio, che i due poliziotti nell'auto che la inseguiva gridarono: "Wow!". Il sergente Fisher frenò bruscamente con il suo piedone, convinto che il ragazzo seduto dietro sarebbe finito sotto le ruote dell'auto. Invece, la moto girò l'angolo senza disarcionare i due centauri, e sparì nella stretta viuzza con una scintilla rossa del fanalino posteriore.
"Li abbiamo presi!" strillò l'agente Anderson. "E' un vicolo cieco!"
Chino sul volante, scalando in fretta le marce, per infilare l'auto nel vicolo Fisher raschiò via metà della vernice dalla fiancata.
Lì, illuminata dai fari, stava la loro preda, finalmente immobile dopo un quarto d'ora di inseguimento. I due centauri erano in trappola: da una parte un alto muro di mattoni, dall'altra l'auto della polizia, che si avventava su di loro come un predatore ringhiante con gli occhi fulgenti.
Lo spazio tra le portiere e i muri del vicolo era così angusto che Fisher e Anderson ebbero difficoltà a uscire dall'abitacolo. Era un duro colpo per la loro dignità, dover strisciare come granchi verso i due teppistelli. Fisher trascinò la grossa pancia rasente il muro, facendo saltare i bottoni della camicia uno per uno, e alla fine staccò lo specchietto retrovisore con il fondoschiena.
"Scendete dalla moto!" intimò ai ragazzi, che sorridevano sotto la luce blu a intermittenza, come se la trovassero divertente. Ubbidirono. Fisher si liberò dal retrovisore rotto e li squadrò con occhio torvo. Dimostravano circa diciott'anni. Quello che guidava la moto aveva lunghi capelli neri; la sua bellezza insolente ricordò a Fisher quel chitarrista perdigiorno, il fidanzato di sua figlia. Anche il secondo ragazzo aveva i capelli neri, ma più corti e sparati in tutte le direzioni. Aveva gli occhiali e un largo sorriso. Entrambi i ragazzi indossavano magliette con un grande volatile dorato sul petto: senza dubbio il logo di qualche rock band assordante e stonata.
"Niente casco!" gridò Fisher, indicando in successione le due teste scoperte. "Eccesso di velocità... considerevole!" (In effetti, Fisher non era disposto ad ammettere che una moto potesse raggiungere la velocità che aveva visto sul suo tachimetro.) "E non vi siete fermati al posto di blocco!"
"Ci sarebbe piaciuto fermarci a fare due chiacchiere" disse il ragazzo con gli occhiali, "solo che cercavamo di..."
"Non fare lo spiritoso. Voi due siete nei guai fino al collo!" ringhiò Anderson. "Nomi!"
"Nomi?" ripeté il motociclista dai capelli lunghi. "Be', allora, vediamo... Wilberforce... Bathsheba... Elvendork..."
"E la cosa bella di Elvendork è che va bene per maschi e femmine" aggiunse il ragazzo con gli occhi...
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